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  • Immagine del redattoreSabrysan

Samurai dei nostri tempi


Xena ha conquistato il suo soprannome sul campo, o meglio, sul tatami.

Come? Ovvio: combattendo!

Xena, con la sua lunga chioma dai tratti aggressivi, non si tira indietro di fronte a nessuna sfida. Le piace affrontare il combattimento, anzi: più è realistico, più le piace! Maschi, femmine, chiunque le capiti davanti non può pensare ad una vittoria facile.

Ed è così in tutti gli esercizi in cui la forza del corpo deve unirsi a quella dello spirito: "lotta dei coccodrilli", "ribalta il bacarozzo", "lotta a terra", "condizionamento fisico sugli addominali", "pseudo-sumo", ma anche il kumite sportivo, dove una proiezione subìta la fa rimettere in piedi più agguerrita che mai (ne sa qualcosa Roberto Coletti). L’esercizio di togliere la cintura all’altro, poi, la esalta a più non posso: ce lo dice la luce nei suoi occhi quando solleva in alto la cintura del suo avversario come fosse il suo scalpo!

Chiunque si trovi di fronte a Xena sa che sarà una bella battaglia, in tutti i sensi, ed è la compagna ideale, quella persona con cui ti piace sia vincere che perdere.. perché una risata sotto sotto ci scappa, ma senza smettere di sudare!


Ma il momento in cui Xena si è dimostrata una guerriera degna di questo titolo si è presentato un po’ di mesi fa, senza tatami sotto i piedi. Fuori, nella vita reale, un nemico di dimensioni notevoli e con caratteristiche piuttosto aggressive, è andato a bussare alla sua porta. Lei l’ha affrontato subito, di petto!

Quello che mi ha colpito è stata la sua capacità, oltre che di tenere duro, di vivere questa battaglia in modo discreto, umile e determinato nello stesso tempo. Tutte le volte che ci siamo viste o sentite, il suo sguardo ha parlato chiaro: la paura la sento, la difficoltà ce l’ho addosso, ma sto qui, non mi nascondo e l’affronto: la colonna vertebrale è dritta e vado avanti.


Questa è la marzialità. Quella cosa che ti entra dentro e percorre ogni centimetro delle vene, e quando ce n’è bisogno, quando arriva il momento, tu la porti fuori dal tatami… e ti salva la vita.

Spero che mi perdonerà per questo post, ma sento di parlare a nome di tutta la Sakura nel dire che la nostra ammirazione è enorme, difficile da esprimere ma ancora più difficile da tenere dentro, per quello che hai fatto, per come l’hai fatto. Ma più grande dell’ammirazione, è il bene che ti vogliamo.


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