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Onde Bianche

"Il mio Sakura Day", di Sabrysan

  • Immagine del redattore: Sabrysan
    Sabrysan
  • 1 lug
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 4 lug


Il Sakura Day 2025 è stato magico.


Durante tutto l’anno abbiamo lavorato seriamente e abbiamo cercato di mostrare la forza delle nostre radici, in particolare nelle prime quattro esibizioni del saggio.

Poi, ognuno ha mostrato competenze specifiche del proprio grado, tutti dando il massimo, mirando più che alla perfezione, a dare l’anima e a non fermarsi mai.

Abbiamo mostrato tecniche fondamentali (kihon), applicazioni (bunkai), tecniche fondamentali in coppia (kihon kumite), e ovviamente le forme (kata).

I ragazzi del kumite (combattimento) dei corsi del venerdì hanno presentato la dimensione più sportiva del nostro contesto.

Abbiamo anche provato a mandare un messaggio sociale forte: due scene di vita quotidiana. Una coppia che risolve le sue questioni con l’armonia, un figlio che osserva, diventa grande, si innamora, viene lasciato e lo accetta.

Dall’altra parte, una coppia piena di conflitti, che usa la violenza come forma di comunicazione e un figlio che osserva, assorbe e quando si innamora non lo accetta, e lo risolve con la violenza estrema, fino alla scomparsa di una donna, ragazza, che ieri c’era e oggi non c’è più, come troppe volte sentiamo dai notiziari.

Tutto recitato dai nostri meravigliosi allievi, con poche prove e tanto sentimento.


Abbiamo chiuso la parte tecnica con un’esibizione di cinture marroni e nere all'altezza del loro grado.

Poi, un "flusso di pensieri": frasi anonime lette al pubblico, quelle dei piccoli lette dai grandi e viceversa, per far comprendere a chi sta fuori dal tatami quanto è importante per noi. Cose che bisogna sapere, prima di "punirli togliendo loro il karate", che non è un gioco, ma qualcosa in cui si impegna, e che li forma ogni giorno.

E infine, un po’ di divertimento con le sfilate finali di ogni gruppo. Perché sì, bisogna essere seri più che mai, ma anche mai dimenticare che pratichiamo una cosa che amiamo, e ciò significa gioia e questa va espressa anche con leggerezza e la giusta dose di elasticità.


Poi vorrei parlare di una cosa "fuori dal saggio", ma decisamente dentro lo spirito di Sakura. Quest'anno avevo chiesto di non fare regali di gruppo per me, ma di fare una donazione spontanea verso un ente di beneficienza. La risposta da parte della famiglia Sakura è stata meravigliosa: oltre alla generosità dimostrata, alcuni genitori si sono adoprati per "regalare" la creatività e l'affetto degli allievi più giovani, attraverso loro creazioni, disegni meravigliosi, lettere, workart.. Credo non ci sia nulla che mi piaccia di più che ricevere lettere o disegni da parte di allievi, ritrovarsi nelle loro matite, penne, pennarelli e pensieri, la considero l'emozione più bella che da insegnante posso ricevere.



Avevo un obiettivo personale per questo saggio; negli ultimi mesi, gli appuntamenti si sono intensificati, stage, esami, gare, tanto impegno, tanto stress: il mio occhio sinistro ha battuto per un mese di continuo. Poi, conclusi gli esami di giugno, ho detto: voglio arrivare al Sakura Day senza quest'occhio che batte. E ci sono riuscita. Come ho fatto a non arrivare stressata all’evento più impegnativo dell’anno? Usando lo Zanshin, lo spirito del “qui e ora”. In parole semplici, godendomi ogni momento mentre avveniva, non prima, non dopo, ma durante. Ogni lezione, ogni cosa che ho fatto, che ho provato, che ho suggerito.

Fermandomi prima di stressarmi, ascoltando le mie sensazioni, e ricordandomi quanto sia bello ciò che faccio ogni giorno.


Grazie Sakura!



 

 
 
 

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